STORIA ![]() Alcuni utensili in selce sono stati rinvenuti in contrada Pavone; oggetti del neolitico in grotte sul versante nord-ovest del monte Selvapiana; una fibula in bronzo nel centro del paese. Di qui passarono Etruschi, Reti e Celti. Il paese divenne centro della dominazione romana nella valle; tale epoca è attestata da tre epigrafi catalogate dal Mommsen e da alcune sepolture romano-barbariche sulla ìstrada del Boscoî verso Odolo. La chiesa più antica sarebbe quella di Pavone, dedicata a San Giovanni Battista; è solo leggenda che qui fosse la prima pieve, trasferita poi a Provaglio per maggior sicurezza da alluvioni e invasioni. La rocca ebbe un ruolo nel sistema difensivo della valle e fu coinvolta nei principali eventi, dal passaggio del Barbarossa nel 1162 a quello di Federico II nel 1238, fino a Mastino della Scala e Bernabò Visconti (1362). Il riordinamento amministrativo visconteo (1385) collocò Sabbio nella quadra di Valle Sabbia; dopo il 1427 Venezia lo aggregò alla quadra di Montagna.
Nella prima metà del '500 Sabbio assistette
allíoccupazione francese, seguita da una breve reggenza
militare spagnola e dal passaggio dei lanzichenecchi, che spogliarono
la parrocchiale di San Michele. Sabbiensi che acquistarono fama
in quel periodo furono nel '400 il pittore Gian Battista
Baruzzo, nel '500 lo scultore-fonditore Andrea Baruzzo e
il pittore Comino da Sabbio. Nell'Ottocento è ricordato
Carlo da Sabbio, artigiano intagliatore.
IL NOME verrebbe dalla gens Sabinae,
inviata a colonizzare la valle dopo la conquista romana.
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